Un nuovo mondo

Alice

Da Ferrara in Honduras per un anno

Ciao a tutti, mi chiamo Alice, ho 17 anni e sto svolgendo l'anno in Honduras grazie ad Intercultura.

Vengo da una città del Nord Italia, una città piccola di nome Ferrara, tranquilla, dove non succede mai niente di così interessante. Una città dove tutti si conoscono, dove la routine è sempre la stessa.

Circa un anno fa, ho deciso di fare domanda per vivere un anno all'estero, per conoscere un nuovo mondo, uscire dalla vita a cui ero sempre stata abituata. L'Honduras era la mia terza scelta di sette.

Devo ammettere che quando ho letto i risultati e ho visto che il mio anno si sarebbe svolto in questo Paese, mi sono spaventata, forse perché non lo conoscevo molto. Non sapevo quasi niente della vita che avrei fatto, delle abitudini delle persone. Poi, quel giorno a Roma, con un po' di paure e molta voglia di scoprire e di viaggiare ho messo il piede sull'aereo senza pensarci troppo, e sono scesa all'aeroporto di Tegucigalpa rendendomi conto che da quel preciso istante avrei affrontato un mondo nuovo.
Il calore delle persone qui è immenso e lo si può vedere dal primo giorno passato qui, dai sorrisi, dalla gentilezza, dalla curiosità

L'Honduras è un Paese magnifico. Io vivo nella capitale, e ho imparato ad amare le strade trafficate, il modo in cui si illumina la città di notte, i centri commerciali enormi e affollati, i sorrisi della gente, le palme decorate per Natale. Ho conosciuto persone bellissime, il primo giorno di scuola i compagni mi hanno accolta senza squadrarmi dall'alto in basso, mi hanno solamente sorriso e mi hanno invitato a festeggiare l'entrata all'ultimo anno. La scuola è bellissima, con una piscina, palme ovunque, armadietti, e un po' di sane tradizioni statunitensi, come il ballo di fine anno e la "graduation" con tanto di toga. Le attività a scuola sono davvero moltissime, e ogni singola persona mi ha sempre trattato come se fossi una di loro dall'inizio; i ragazzi della mia età si riuniscono nelle case a fare festa, e ballano sempre tutti fino alla fine.
Il calore delle persone qui è immenso e lo si può vedere dal primo giorno passato qui, dai sorrisi, dalla gentilezza, dalla curiosità.

Ovviamente ho anche dovuto abituarmi a molte cose che sono completamente diverse dalla vita di un italiano, per esempio la pericolosità del Paese è purtroppo qualcosa a cui bisogna essere preparati, e si devono prendere le precauzioni necessarie, specialmente se si è in una città grande come Tegucigalpa. Per esempio, la gente non cammina mai per le strade, tutti si muovono in macchina o in taxi e per andare a scuola un autobus privato ti passa a prendere al mattino davanti a casa. I centri commerciali sono sempre sicurissimi, senza nessun pericolo. Il miglior consiglio che posso dare è di ascoltare le indicazioni della famiglia, loro vivono in Honduras da sempre e sanno come muoversi per evitare situazioni spiacevoli. Non bisogna assolutamente essere spaventati, tantissime persone vivono qui e non è mai successo nulla, però si deve sempre essere prudenti.

Ora siamo in atmosfera natalizia. Il Natale qui è molto importante, la città si inizia a preparare a questa festa circa ad ottobre, addobbando la città di luci e mettendo musica natalizia nei centri commerciali. Le famiglie si preparano mettendo il classico pino decorato in casa e le luci colorate in ogni angolo. Il 24 dicembre è ancora più importante del 25: molte famiglie, tra cui la mia, preparano una cena infinita nel pomeriggio, e aspettano mezzanotte per sedersi a tavola e mangiare; dopodiché, merengue, salsa, bachata, karaoke e tante risate sono gli intrattenimenti che si portano avanti fino a molto tardi.

Mi ricordo che quando ho deciso di iscrivermi al programma di Intercultura il mio sogno era andare negli Stati Uniti, ma ora come ora sono felicissima di essere qui e non cambierei questo Paese con nessun altro.

Estoy enamorada de este Paìs!

Alice

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