Ti va un po' di zuppa?

Federico

Da Augusta in Ungheria per un anno

Ehi Federico, come sta andando la tua nuova vita in Ungheria?
Finora si è rivelata una bella esperienza sia in famiglia, sia a scuola che con gli amici. Vivo in un piccolo villaggio di 1500 anime, distante quaranta minuti di treno dalla capitale Budapest. Frequento una scuola cattolica in un cittadina vicina, in cui sono l'unico exchange student quest'anno. La mia vita è cambiata molto, cominciando dalla mattina: qui mi devo svegliare tutti i giorni alle ore 6:00 per prendere il treno per andare a scuola, in Italia invece a quell'ora ero ancora nel mio letto fino a che la sveglia, puntata alle 7:45, suonasse. La mia routine è molto più frenetica di quella italiana ovviamente, sono quasi tutti i giorni alle prese con la scuola, con i miei lavoretti di casa e le attività di AFS, però qua stranamente sono più tranquillo e rilassato. Non so forse è solo l'aria dell'Ungheria che mi trasmette tranquillità! Sinceramente devo ammettere che non mi sarei mai aspettato un soggiorno così tranquillo. Devo ringraziare per questo i volontari di Intercultura Italia che, dopo la fase di selezione, ci hanno preparato molto bene ad affrontare i problemi e/o le situazioni che si sarebbero potute presentare durante l'anno all’estero.

Racconta le esperienze che ti hanno segnato di più.
Nei miei momenti più significativi la protagonista è sempre stata la pizza. Per festeggiare il mio secondo mese con la famiglia ospitante, ad esempio, avevo deciso di preparare la pizza, ma era la mia prima volta, quindi ero felice ma nello stesso tempo agitato. La mia paura era che se non fosse piaciuta loro "la vera pizza italiana" sarebbe stata colpa mia, oppure che, se avessi fallito nelle loro menti sarei rimasto impresso come "l'italiano che non sa fare la pizza". Ma fortunatamente le parole dei miei genitori e i visi dei miei fratelli con la pizza fra le mani hanno sciolto la tensione che avevo addosso ed è stata la prima vera cena dove mi sono sentito a casa con la mia nuova famiglia.
Un altro bellissimo episodio è stata la sera di Capodanno: siamo andati con alcuni amici della mia famiglia a Salisburgo in Austria. A causa di una bufera di neve siamo dovuti restare tutti un giorno in più nella casa in montagna, il problema è che era finito il cibo e non sapevamo cosa cucinare per cena per una dozzina di persone. Fortunatamente in casa c'erano gli ingredienti giusti per fare le pizze compreso il forno a legna. È stato bellissimo insegnare a fare la pizza a tutti gli amici dei miei genitori e ai loro figli. È stato uno dei momenti che più mi ha segnato in questa esperienza, non c'è niente di più bello che condividere le proprie tradizioni con le persone.

Federico con gli altri studenti AFS

Quali sono i momenti più difficili che hai dovuto affrontare?
Fortunatamente non ho dovuto affrontare situazioni ardue, ma ci sono state molte cose a cui mi sono dovuto abituare. Innanzitutto per me era molto strano stare in una famiglia di sei persone, con due genitori, due fratelli e due sorelle, era tutto troppo rumoroso, troppo disordinato, troppo differente. Mi è servito un po' di tempo per capire la bellezza e i lati positivi di una famiglia numerosa, tra l'avere sempre qualcuno pronto a parlare e stare con te. Un’altra cosa a cui mi sono dovuto abituare sono i mezzi pubblici. In Italia non ne ho dovuto mai farne uso, vivendo in una città non molto grande mi sono potuto sempre spostare a piedi, con lo scooter o accompagnato dai miei genitori. Invece in Ungheria è completamente diverso, qui è normale che i genitori non ti accompagnino sempre e dovunque, forse proprio perché i mezzi pubblici funzionano molto bene. Vivendo in un villaggio in una parte sperduta dell'Ungheria i mezzi pubblici sono ormai la quotidianità, bene o male uso i treni da due a quattro volte al giorno e ciò mi ha fatto diventare più indipendente e più maturo.

Ti va una zuppa?
Accetto volentieri questa tua offerta. Una delle cose che amo di questo paese è sicuramente la dieta ungherese. In Italia sono sempre stato un mangiatore di pasta e pizza e i miei peggiori nemici a tavola sono sempre stati la zuppa e le verdure. Ora mi offendo se almeno una volta al giorno mia madre ospitante non prepara la zuppa o uno stufato di verdure. Non vi dico i messaggi che mi sono arrivati dalla mia mamma italiana quando l'ha saputo da mia madre ungherese tramite una chiamata Skype!
È da un po' che mi sono reso conto che guardo le cose in un modo differente, un esempio banalissimo che posso fare è la mia relazione con il riciclaggio. Qui in Ungheria l'ambiente è molto più rispettato, infatti la maggior parte delle famiglie fa il riciclaggio e se possibile anche un compost nel proprio giardino. Non si può capire quante volte mia madre mi ha ripreso durante i primi mesi perché dimenticavo di fare l'indifferenziata. Ancora oggi però ho qualche problema su quale tipo di cibo va messo nell'umido e cosa nel compost, ma fortunatamente ho ancora del tempo per perfezionarmi.
Quindi puoi dire di essere soddisfatto della tua esperienza?
Sì, sono felicissimo e ringrazio AFS Intercultura Italia, il mio centro locale di Augusta e la mia famiglia per avermi permesso di fare questa esperienza grandiosa.

Federico

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