Essere ospitati e ospitare... al tempo del Covid

Martìn Nico con Francesca, Pietro e Giulia

da Salta (Argentina) a Como per un anno con la sua famiglia ospitante

La pandemia non ha chiuso le porte di tante famiglie che coraggiose hanno deciso di intraprendere un’esperienza di ospitalità. Mamma Francesca, Pietro e Giulia quest’anno hanno deciso di condividere la loro casa di Como con Nico, un diciassettenne che a metà novembre ha lasciato Salta, la sua città natale al nord dell’Argentina, per trascorrere un’esperienza di scambio in un momento molto particolare e difficile per il nostro Paese. È la prima volta che ospitano con Intercultura e in questa testimonianza, insieme a Nico, spiegano le loro motivazioni, la loro routine e le loro preoccupazioni.Martin Nico Alanoca da Salta (Argentina) a Como

“Ho scelto di intraprendere quest’esperienza perché da sempre il mio sogno è viaggiare per il mondo. Quanto rientrò a casa sono sicuro che sarò una persona più completa e matura grazie a questa avventura. Perché ho scelto l’Italia? Per la sua cultura, il calcio e il suo cibo. Tra i posti visitati quello che mi ha colpito di più è stato il lago di Montorfano, il lago più bello che abbia mai visto! Lo ho scoperto durante una passeggiata con Tebi, un altro studente AFS che viene dal Messico e che vive nel mio stesso paese. Pur essendo qui da poco, la mia famiglia dice che ho già imparato molto bene la lingua: per migliorare, visto che le occasioni per uscire sono poche, guardo molti film, leggo libri e colgo ogni occasione per parlare. Nonostante la didattica a distanza, riesco a partecipare alle lezioni e alla vita scolastica, ottenendo anche buoni risultati. Sinceramente però credo che la DAD elimini la parte migliore della scuola: la socialità, il parlarsi faccia a faccia, il creare relazioni e amicizie nuove con i compagni di classe e con i professori. Sono un po’ stanco di questa situazione a tratti veramente opprimente, ma sono comunque molto speranzoso per il futuro. Cerco di cogliere ogni occasione per poter vivere al meglio i momenti dentro e fuori casa. Anche gli incontri online di formazione con Intercultura mi stanno aiutando a migliorare l’italiano e a socializzare con gli altri studenti ospitati che vivono in tutta la Regione.

In Italia mi trovo bene, ho avuto modo di vivere la vita familiare e scoprirne tutti i lati positivi, negativi, pazzi e simpatici.
Purtroppo non ho ancora avuto modo di visitare molto dell’Italia e della Lombardia, ma grazie ai libri ho assaporato le bellezze di questi luoghi che un giorno spero di riuscire a vedere di persona, non appena sarà possibile e più sicuro viaggiare. Ho ammazzato la noia facendo amicizia con i nonni e con gli altri studenti in scambio che stanno vivendo situazioni molto simili alla mia."

Francesca, Pietro e Giulia, famiglia ospitante

“Come famiglia abbiamo scelto di ospitare per il desiderio di vivere dall’altro lato l’esperienza già vissuta da Giulia quando andò in Belgio Fiammingo. Ci sembrava quindi un’esperienza interessante, una buona conclusione al viaggio iniziato e un modo per dare indietro quello che avevamo ricevuto. Nonostante questa pandemia abbiamo comunque scelto di aprire la nostra casa a Nico come segno di speranza e fiducia nel futuro e come personale resistenza al rischio di chiusura emotiva e sociale legata al lockdown.

Come fratelli la nostra vita di tutti i giorni non è completamente sconvolta anche per via del brutto periodo di pandemia che non ci permette di vivere l’esperienza a 360°, però le piccole azioni e conversazioni ci fanno capire che non tutto quello che sappiamo è scontato e che la normalità come la intendiamo noi è ben diversa da quella di altri paesi e popoli.”

Martìn Nico con Francesca, Pietro e Giulia

da Salta (Argentina) a Como per un anno con la sua famiglia ospitante

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