Ci vogliono determinazione e coraggio

Silvia

Da Caltagirone in India per un anno

Sono già passati otto mesi da quel primo Luglio 2015 dove tutto non mi sembrava vero. Ogni singola persona che ho incontrato mi ha dato tanto, anche quando non aveva niente, e per questo sono ne sono grata.
Sono partita con una valigia che passo dopo passo ho iniziato a riempire. L'india é meravigliosa, l'ho sempre detto che é un mondo a parte. L'impatto con questa terra, dapprima sconosciuta, non é stato dei migliori. Inizialmente l'ho odiata a causa di tutte le difficoltà. L'aria irrespirabile, la lingua , il cibo, il sistema scolastico, la nostalgia di casa, la diversità nel fare e pensare.. tutte cose che ora non sono piú un problema. Se ripenso a tutto quello che mi sembrava impossibile superare adesso ci rido su.
Quando inizi a capire che il loro "mondo", pur essendo culturalmente diverso, aldilà della cultura, del colore della pelle, della lingua é sempre lo stesso, te ne innamori. I suoni, le danze, la musica, la disponibilità della persone che appena ti conoscono ti invitano a pranzo; le donne e i loro lunghi capelli neri raccolti in una treccia, i saree coloratissimi, gli uomini e i turbanti che suonano la tabla , il mridangan , il sarad, il sarangi. Il Dwali, il Rakshabandhan, Natale, Holy, gli Hindu, i Cristiani, Musulmani, Panjabi e Buddisti.
Amo l'India per la sua diversità. Persone che parlano lingue diverse e seguono culture, tradizioni e stili di vita diversi vivono qui.
Ma nonostante tutte queste diversità in India si é tutti uguali. Questo é quello che la rende bella e unica. Nonostante sia anche povera, sporca, a volte maleodorante, ladra e bugiarda. É vero, la sua realtà é agghiacciante, in otto mesi ho visto cose che non potrò dimenticare più per tutta la mia vita. Metà della popolazione é analfabeta, vive sulla strada nella vera e propria miseria. A volte la casa per un'intera famiglia si riduce a un telo di plastica tenuto insieme da quattro fili. L'india é anche uno dei Paesi più inquinati al mondo. Il 70% dell'acqua potabile disponibile é contaminata (ricordate di bere sempre dalle bottiglie sigillate se un giorno vorreste visitarla) e l'aria é molto inquinata. D'altronde così é la vita, per ogni cosa bella ce n'é sempre stata una brutta (e in India questo é molto visibile).

La mia esperienza nella sun city é stata magnifica. Non cambierei nulla, nemmeno i momenti difficili perché mi hanno aiutata a capire e a trovare sempre il lato positivo nelle cose/situazioni.
Non é sempre stato facile, ma in India ci si adatta, si accetta.
L'esperienza in una scuola femminile é stata unica ed interessante. Le boarding school in India sono molto rigide, all'inizio ho avuto problemi ad adattarmi alla nuova routine e alle regole. D'altra parte ho avuto la possibilità di partecipare a molte attivita come competizioni di nuoto, atletica, marcia, saggi di danza, MUN etc..
Questa scuola é ormai la mia seconda casa. Tutti sono sempre stati disponibili dal primo momento e le ragazze sono come sorelle per me. Ogni singola persona mi ha dato tanto anche quando non aveva niente e per questo ne sono grata. Quando sei all'estero devi essere in grado di accettare, capire e adattarti a ciò che é semplicemente diverso e nuovo.
Quest'anno é stato una sfida contro me stessa.
Ho imparato ad avere fiducia in me.
Adesso lo so, ci vogliono determinazione e coraggio per un'avventura come questa.
E per quanto l'India sia stata difficile so che lo sarà ancora di più doverla salutare. Sono parte di questa cultura come questa cultura é parte di me.

Silvia

Da Caltagirone in India per un anno

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