Alla scoperta della Nuova Zelanda

Daniele

da Russi (RA) in Nuova Zelanda per un anno

Prima della partenza, ero più determinato che mai. Non vedevo l’ora di iniziare quest’anno di studio totalmente fuori dall’ordinario. Il momento triste della separazione dai miei genitori è stato subito compensato e sormontato da mille altre emozioni a me date dai volontari di Intercultura e dagli altri studenti italiani in partenza da Roma. Eravamo 41 ragazzi pronti a partire per un periodo di studio in Nuova Zelanda.

La cosa che mi intrigava di più prima della partenza era il fatto di non sapere praticamente nulla riguardo il mio Paese ospitante. Ero solo a conoscenza della presenza dei Maori e degli All Blacks. Ora sono qui da ormai tre mesi ed ho scoperto migliaia di altre cose e sono certo che ce ne sono altrettante che aspettano di essere sapute.

Sono arrivato in Nuova Zelanda venerdì 20 luglio e sono stato subito inserito in famiglia...che emozione!!! E’ stato bellissimo arrivare nella mia nuova casa e vedere i miei genitori ospitanti corrermi incontro ad abbracciarmi. Mi sono sentito subito accettato e considerato. Poi e’ giunto il momento di incontrare i miei fratelli ospitanti: un po’ distaccati a primo impatto. Ci sono volute un paio di settimane per iniziare ad interagire con loro. Ora sono due mesi che con loro gioco, scherzo, parlo di cose personali e non e ci comportiamo come se fossimo fratelli di sangue.

Uno dei momenti che mi rimarranno più impressi è sicuramente il giorno in cui sono andato insieme alla mia tutor ad acquistare la divisa per la scuola. Ero molto contento di dover portare la divisa a scuola...un’esperienza del tutto nuova (come d’altronde tutto ciò che sto facendo qui). Per me che in Italia vado a scuola in abbigliamento sportivo, mettere tutti i giorni camicia e cravatta è una sensazione unica.

Arriva poi il giorno in cui inizio la scuola: ero un po’ agitato. Non conoscevo nessuno e non sapevo come i miei nuovi compagni e professori si sarebbero comportati con me. Allo stesso tempo però, ero invaso da mille altre sensazioni e, dopo aver trascorso 2 minuti nella nuova scuola, mi sentivo già a casa! Tutto ciò grazie all’aiuto di ragazzi che mi sono subito corsi incontro, riempiendomi di domande, dandomi il cinque e aiutandomi a trovare le classi che dovevo frequentare (la scuola NZ è strutturata come quella americana. I professori hanno le proprie classi, i ragazzi si muovono ad ogni cambio d’ora).
  • La mia famiglia ospitante
  • La mia classe pronta per il ballo invernale
  • Gli studenti AFS

Di una cosa sono rimasto molto colpito: in Nuova Zelanda i ragazzi sono molto accoglienti (se vedono interesse anche dal parte del nuovo arrivato), a parer mio anche più degli italiani. Sono curiosi di scoprire il maggior numero di cose su di lui e ciò che è indispensabile per loro è divertirsi. Da quando sono qui e in compagnia con loro, non ho mai avuto un momento morto.

Altra cosa molto importante per i Kiwi (così vengono chiamati coloro che sono nati in NZ) è lo sport. Si praticano tutti i tipi di sport, da quelli più conosciuti come il rugby (lo sport nazionale, molto sentito da tutti), il calcio e il basket ad altri meno famosi come il cricket, equitazione, tiro a segno, netball, etc... Sono convinto che il principale punto di incontro, dopo la scuola, sia il campo sportivo.

Non so come descrivere l’emozione di essere stato subito inserito nella squadra di calcio della scuola e vedere una folla di ragazzi attorno al campo a tifare per me e la mia nuova squadra. Questo è ciò che si può definire tifo per la propria squadra del cuore.

Una delle cose che caratterizzano di più la NZ è la presenza di paesaggi fantastici che vanno da immensi pascoli per mucche e pecore, a montagne innevate che si stagliano su laghi di un azzurro indescrivibile. A causa della presenza di tanti paesaggi e molte meno città rispetto all’Italia, molto spesso (come nel mo caso) tra un paesino e l’altro ci sono 40 minuti di macchina. Cosa del tutto diversa rispetto al mio Paese.
Non so poi come descrivere le sensazioni che ho provato dando da mangiare a vitelli e agnellini, mungendo mucche e metterle tutte al pascolo. Per i Kiwi azioni di vita quotidiana. Per me cosa emozionante perché del tutto nuova.

Una delle sensazioni più forte l’ho poi provata durante un viaggio nell’Isola del Sud (la NZ è composta da due grandi isole, l’Isola del Nord e quella del Sud). Ero con moltissimi studenti di Intercultura da tutto il mondo e durante una notte limpida sono rimasto incantato e ammaliato dal cielo. Che emozione vedere tante nuove costellazioni e la famosa Croce del Sud! Ma la parte più bella è quando mi sono accorto di una fascia argentata che attraversava il cielo, attorniata da migliaia di stelle...la Via Lattea. Da ciò, ho capito ancor di più di essere letteralmente dall’altra parte del mondo.
Ora è arrivato il momento di parlare un po’ della cultura del mio paese ospitante. Prima cosa che voglio affermare è che è tutta da scoprire.
Appena arrivato nella mia cittadina, ho visto centinaia di persone che camminavano scalze. Ho chiesto subito al mio babbo il perché poi ho notato che anche lui era senza scarpe...che strano! Secondo i Maori, coloro che discendono dai primi abitanti della NZ, le scarpe fanno male ai piedi e tolgono il contatto con Papatƫānuku, la madre terra.
Tutti gli abitanti sono molto legati al fatto di preservare la natura e il paesaggio. Credo che questo sia il posto più pulito sulla faccia della terra. In tutto questo tempo non ho mai visto spazzatura per le strade, per terra a scuola, nei campi sportivi e nei luoghi d’incontro. E se ti cade qualcosa per sbaglio, non puoi fare finta di niente. La raccogli e la butti nel cestino più vicino.

Una delle sensazioni più forti che io abbia mai provato è stata durante la prima volta che ho visto eseguire l’Haka della mia scuola (ogni scuola ne ha una propria) prima dell’inizio di una partita di rugby della mia scuola. Ero decisamente affascinato, con la pelle d’oca che correva dai piedi alla punta di capelli. Giocatori che urlano, fanno linguacce (altro segno tipico dell’antica cultura Maori) e sbattono mani sulle cosce e sul petto più forte che possono in segno di maggior forza rispetto alla squadra avversaria. Che sensazione da urlo!

Per concludere, credo che la NZ sia uno dei posti più belli, interessanti e tutti da scoprire che esistano. Sono veramente la persona più felice del mondo se penso di aver ricevuto la possibilità di trascorrere un anno della mia vita in questo posto magnifico che ora posso chiamare casa.

Daniele

da Russi (RA) in Nuova Zelanda per un anno

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